TRA PASSATO E FUTURO: ENRICO CHIAVACCI


Domenica non ha giocato ma, con la solita umiltà che lo contraddistingue, si è seduto in panchina, pronto a incitare i suoi compagni.
Diamo il bentornato a Enrico Chiavacci, che così ci ha raccontato la sua esperienza di domenica.


Gli abbiamo chiesto: “Com’è andata domenica? Le tue sensazioni?”

“Domenica è stata una sensazione davvero strana, piacevole visto che penso che questa sarà un’esperienza senz’altro molto stimolante per me, tra passato e futuro.
Io nasco calcisticamente all’Audax dove ho iniziato a giocare a poco più di 6 anni grazie a Piero Galli (che saluto con affetto), percorrendo tutto il settore giovanile con tante soddisfazioni sportive. Da bambino il mio “sogno” sportivo era solo quello di giocare un giorno in prima squadra nell’Audax Rufina; mi piaceva tanto la domenica fare il “raccattapalle” ai bordi del campo.
Quando mi sono seduto accanto al mister domenica, mi è subito venuto in mente la mia prima panchina nella prima squadra di Mr. Celestini a Piancastagnaio, quando facevo ancora gli allievi regionali ma, a causa di un’ indisponibilità generale dei tre portieri in rosa, fui chiamato con i più grandi.
Mi sono anche subito ricordato l’emozione dell’esordio da titolare qualche anno dopo in un derby a San Piero a Sieve, nella Rufina allora allenata da Massimo Innocenti, ora direttore generale della Società.
Quanti ricordi, quante emozioni mi sono tornate in mente tornando da giocatore al Comunale, oggi Fabio Bresci: la promozione in Prima Categoria a fine anni Novanta e il mio gol di testa su calcio d’angolo che ci valse l’uno ad uno contro la Sales negli allievi regionali (incredibilmente poche settimane dopo che Rampulla della Cremonese, siglò il primo gol su azione di un portiere in serie A).
Poi le strade si sono divise ma, legato a questo campo, ho poi un altro splendido ed indelebile ricordo, che però non lo è per l’Audax: in quella occasione vestivo già la maglia dell’Albereta 72 e conquistammo una salvezza ai play-out storica ed epica, che rimarrà nella storia della società biancorossa a cui sarò sempre legato visti i 18 anni, dei quali 10 da capitano (500 presenze in campionato, al netto delle partite di coppa).



Sono felice di essere tornato nella squadra del mio paese, in un impianto meraviglioso ed in una categoria importante a ricoprire un ruolo inedito per me, quello di “dodicesimo”, che ho sempre ritenuto complicato poiché farsi trovare pronto alla necessità è molto difficile, soprattutto dal punto di vista mentale, per un ruolo così delicato come quello del portiere.
Mi auguro di farlo bene in supporto a Lorenzo Onasini, come bene lo ha fatto con me negli ultimi tre anni Marco Morandi.

Sono molto felice della calorosa accoglienza che ho ricevuto e ringrazio tutta la società e lo staff tecnico – a partire da Massimo e Matteo Innocenti, Massimo e Gianni Francini e dal mister Diotaiuti – per la fiducia che mi hanno dimostrato; cercherò di ripagarla al meglio provando anche a trasmettere sul campo alla nostra giovane squadra, ed in particolare a Lorenzo ed ai portieri Juniores di sicura prospettiva, ciò che di positivo ho imparato in tanti anni di calcio, a partire dal rispetto per la struttura che ci ospita, per compagni, arbitri ed avversari, dall’umiltà, dall’amore per la maglia, dalla costanza e dall’indispensabile sacrificio in allenamento.
Sono certo che il nostro gruppo incarna già questi “valori” etici e sportivi; dovremmo essere uniti dentro e fuori dal campo e giocare con il “cuore” e con il sorriso il campionato che è alle porte, zeppo di derby, se vogliamo raccogliere i punti che ci servono per fare l’ennesima buona annata.”

Bentornato Enrico Chiavacci.