LA STORIA DELL’AUDAX RUFINA

LA NASCITA

Il mondo che diventa ogni giorno sempre più grande e pieno di possibilità, Rufina a voglia di sentirsi importante, il dove stare sotto la tutela di Pelago non va più a genio è un paese che conta già più di duemila anime.

Nel maggio del 1916 Rufina ottiene la sua indipendenza annunciando con un decreto del 1 maggio la nascita della nuova amministrazione comunale facente capo al Marchese Ferdinando Frescobaldi all’avvocato a nubile Rovai e all’ingegner Attilio a Righetti

Una volta raggiunta l’autonomia non passo molto prima che si sentisse il bisogno, forse anche un desiderio inconscio di trovare qualcosa di più aggregativo che desse un senso di appartenenza maggiore ai cittadini. Ma per creare davvero un modello comunitario che rappresenti in modo autentico l’anima del paese c’è bisogno, come al solito, della mano avvolgente dello sport.

Il vessillo ufficiale un triangolo comprendente le iniziali e tre strisce nere su sfondo bianco vengo inaugurato il 31 ottobre 1921.

sebbene nei primi anni l’attività della USAR sia quasi esclusivamente rivolto al ciclismo non passerà molto prima che il calcio prende il sopravvento, dallo sfogo campalinista alla speranza di una vita più leggera, Dove segnare un goal rappresentava ben più di…

E per una volta queste non sono solo parole di rappresentanza, perché non avendo possibilità di costruirsi un proprio stadio il calcio a Rufina inizia nel posto più rappresentativo possibile in piazza Umberto tozzi.

LE VECCHIE GLORIE

uno dei primissimi successi documentati della storia della USAR è datato 25 aprile 1927 quando a Rufina arrivo al club sportivo Binda Firenze,surclassato per 3-0 grazie un goal di Gino calorosi e una doppietta di terzilio piattoli,  i primi “eroi” del football Rufinese.

Tra il 1927 e il 1930 l’Audax ottiene tre secondi posti nel girone B di prima divisione ULIC , infliggendo Goleade a squadre come il  Luporini (4-1) Impruneta (6-2)e Pontecchi (addirittura 10-1)

nel frattempo nascono anche le prime rivalità quelle con la Fortis resta intensa con i bianco-verdi che soffiano all’Audax il campionato 29/30 proprio all’ultima giornata, ma ancora più forte spira quella con Con il Pontassieve col quale Rufina appare destinata a intrecciare un rapporto di odio e amore.

GUERRA, RINASCITA E FALLIMENTO

Gli anni che stanno a cavallo tra l’inizio e la fine della seconda guerra mondiale sono tra i più difficili della nostra storia Rufina è un paese ferito, un paese che ha bisogno di ripartire. Il lavoro per fortuna non manca, con la fabbrica di scarpe dei fratelli Vannini Che dà da mangiare a tante persone. Qualche bar a ripreso l’attività. Ancora una volta tocca allo sport rimarginare il tessuto sociale. E il calcio, quando pulito, sa redimere più e meglio di tanto altro…

La squadra è stata rilanciata in ogni suo effettivo, i quadri societari sono ovviamente diversi, ma la vera grande novità è il campo sportivo. Costruito su due appezzamenti di terreno adiacenti alla siepe, con la casa di cencio a fare da tribunetta per i ragazzi dall’ora, il nuovo Stato restituisce una dimensione diversa, e per sei stagioni la squadra non si limita a mantenere la categoria ma va più volte vicino alla promozione.

Per vedere la prima promozione tocca aspettare il campionato 1951-52, una stagione iniziata con 2-2  di rimonta proprio al Pontassieve e concluso con il ripescaggio per la categoria di promozione.

Nel frattempo è nato o meglio si struttura anche il settore giovanile. Ma quello che è l’entusiasmo popolare finisce ben presto con lo scontrarsi con i proprio problemi di bilancio di una società che non riesce più a far quadrare i conti. per di più nel procedimento fallimentare che porterà al passaggio di mano del presidente Vannini la USAR perde anche il proprio terreno di gioco, e i soci calano e con loro anche i giocatori.

La Rufina costretta a dare forfait dopo che in rosa sono rimasti appena sette elementi, una situazione che porta alla sospensione dell’attività e di fatto alla fine del calcio rufinese.

LA RIFONDAZIONE

La Rufina dei primi anni 60 è un paese che progredisce,un gruppo di ragazzi mossi  da una passione incontrollabile per il calcio, si è appena aggiudicata un combattutissimo torneo serale a Bibbiena, riaccendendo la miccia della passione dopo tanti anni. Rufina vuole tornare a fare calcio! Il primo scoglio da superare è quello del nome-e da unione sportiva si passa a più o un omnicomprensivo polisportiva- mentre quello più grande riguarda lo stadio ancora una volta sarà il sindaco Stagi a risolvere la situazione e permette alla squadra di ritrovare una propria casa.

1966-67 la nuova AUDAX Rufina torno a disputare competizioni ufficiali , i tre anni che seguono alla ripartenza sono indimenticabili. Non soltanto la Audax vince tre campionati consecutivi, saltando dalla terza categoria alla promozione, ma lo fa con una squadra composta quasi interamente da ragazzi del paese.la notizia più importante di tutte, però, è poco a che vedere con i risultati sportivi, e arriva in una notte di fine agosto del 1975, quando dopo mesi di duro lavoro viene inaugurato il nuovo stadio comunale.

come il precedente costruito sotto l’occhio protettore della collina di vettrici e di fianco alla siepe. Per l’inaugurazione vengono fatte le cose in grandi. Grazie l’amicizia tra il presidentissimo Tanini Alessandri e l’ingegner Ugolino Ugolini, presidente della Fiorentina, viene organizzata un amichevole tra la squadra Viola e la nazionale dell’ Arabia Saudita – in quei giorni in ritiro Coverciano.

I primi anni al comunale vengano accompagnati da un crescendo di soddisfazioni. L’Audax recupera la categoria di promozione.come spesso però è accaduto nella storia dell’Audax,e anche del paese, le cose succedono quando meno te lo aspetti: diventare comune o passare nel calcio semi professionistico, campionato 1979-80 è una storia da sorprese, l’ Audax si siede nei bassifondi della classifica, tutto ci si aspetterebbe piuttosto che è una promozione.

D COME IL RUFINA

La stagione invece è di quelle destinate a restare nella memoria. Il comunale, strapieno in ogni domenica casalinga, l’emozione, si sa, è contagiosa! La squadra è guidata da mister fissi, che prima delle partite si era fuori da una tasca della giacca è un foglio di carta sul quale ha scritto formazione e raccomandazioni tattiche di quell’anno ogni protagonista conserva un ricordo diverso negli ultimi 180 della stagione la compagnia bianco-nera non fallisce appuntamento con la storia, vedendosi aprire i cancelli della quarta serie del calcio italiano.

DUE ANNI TRA LE NUVOLE

Quelli della serie the sono anni indimenticabili, cominciare dalle maglie che sono quelle originali della Juventus, arrivati a rufina sull’improbabile assa Boniportini-Franciolini. La società ha chiesto un aiuto alla FIGC e la federazione mette a disposizione un budget che consente ai ragazzi di viaggiare in aereo la squadra è grosso modo quella della promozione in 28 punti che permettano al’Audax di chiudere con un ottimo 14º posto al suo primo anno in serie D.al secondo anno, nonostante un girone geograficamente più abbordabile, l’impresa non riesce e la Audax chiude con appena 13 punti e 14 goal segnati. I tempi passano… Tonini Alessandro cede il proprio posto di Presidente, fissi non è più allenatore è un giovane Fabio Bresci fa il salto della barricata. L’anno seguente, nonostante i giornali siano tutti rivolti al record negativo del San sepolcro tra parentesi can 30 partite in casa qualcosa come 104 goal!) L’audax retrocede nuovamente.

VIVERE NELLA TERRA DI MEZZO

Dopo un decadente esaltante e continua espansione, negli anni 80 e 90 l’Audax vive una fase di progressivo ridimensionamento la Audax inizia un saliscendi che profuma di Purgatorio: quattro anni in prima categoria 1995-1999, poi due anni di seconda, poi ancora due anni di prima categoria e infine nuovamente la retrocessione in seconda. La Rufina è costretta a ritornare a una dimensione provinciale limitata. È costretta a ripartire dal capo. La Audax si ritrova costretta a disputare i play-off contro l’albereta 72 per mantenere la categoria, 30 punti di distacco, e tanto pasta in bianco-rossi per compiere imprese infliggendo al Audax la più pesante sconfitta della sua storia recente e condannandola a una terza categoria.

TORNARE GRANDI

Fortunatamente, tramite il ripescaggio, la squadra eviterà l’umiliazione di scendere all’ultimo gradino del calcio agonistico. Ma quello scivolone, psicologicamente, avrà l’effetto di far scattare qualcosa nell’animo dei rufinesi. Tanto è vero che in neanche due anni non soltanto la società Termina il progetto di ristrutturazione dello stadio comunale, ammodernendo il manto erboso e tribuna coperta, le redini tecniche vengono messe nelle mani di Massimo Innocenti e Andrea Parini, rispettivamente direttore generale e responsabile del settore giovanile, mentre nel 2012 la carica di presidente viene ricoperta da Massimo Francini. La seconda categoria viene domata al termine della stagione 2011-12, quando i 18 goal di Poggiali permettono ai ragazzi di mister polloni di vincere il campionato dopo un avvincente duello contro San Godenzo.l’anno successivo l’Audax Vista l’impresa vincendo i play-off di prima categoria dopo essere arrivata soltanto secondo alle spalle del Gambassi. Con questo gruppo il neo direttore sportivo Massimo Innocenti e mister pinzauti si giocano tutto in quello che sono anni in costante crescita. Non soltanto i colori rufinesi tornano a imporsi nel derbissimo contro il Pontassieve ma il settore giovanile continua espandersi e migliorare, mentre lo stadio gode l’ultima ristrutturazione, un terreno di gioco e strutture di allenamento che diventano un fiore all’occhiello ben visibili tuttora. In tre anni l’Audax passa da 33 punti del primo anno e 55 della stagione 2016 2017 culminata con un terzo posto Che vale l’accesso ai play-off. Spareggi in promozione, contribuendo al successo di una Rufina capace di schiantare in sequenza asta e Cortona con lo stesso tre-zero senza appello. Sfortunatamente il sogno eccellenza, si infrange contro il fallito ripescaggio.

L’ULTIMO…ANZI IL PRIMO NUOVO CAPITOLO

La squadra dimostra la propria solidità anche nella stagione 2019-20. In una sorta di equilibrio cosmico le ultime tre partite disputate della squadra Rho cinesi saranno: una sconfitta, un pareggio e una vittoria in un derby-contro il decumano per 2-0 sotto la guida del nuovo allenatore DIOTAIUTI.

È un equilibrio, questo, sia dolce che amaro che restituisce una staticità che ben poco si sposa con quello che è stato un secolo di costante movimento, c’è un’immagine significativa che racchiude questa lunghissima storia d’amore che sono i primi 100 anni dell’Audax Ruffino. L’immagine dei cancelli dello stadio fabio Bresci che restano aperti, anche nel corso della pandemia regalando a tutti la possibilità di entrare dentro e continuare a osservare un prato che significa molto più di un semplice gioco. Una tela sulla quale dipingere il futuro.

Un futuro che ha visto nella stagione 2022-23 la VITTORIA del CAMPIONATO DI PROMOZIONE (sempre sotto la guida del mister DIOTAIUTI), il PASSAGGIO in ECCELLENZA e la RICOSTRUZIONE del SETTORE GIOVANILE. Il Direttore generale MASSIMO INNOCENTI ha scelto di INVESTIRE nei giovani calciatori per proseguire il percorso del giovane mister della prima squadra. DIOTAIUTI infatti ogni anno inserisce prodotti del vivaio BIANCO-NERO. Nella rosa della prima squadra ottenendo risultati importanti che anche nella prossima stagione di ECCELLENZA la società vuole riconfermare.